LI MALAFIURI DELL’AMMINISTRAZIONE ARRIVANO OLTRALPE (FRANCIA)

Nizza (Francia), 08 settembre 2023, al binario 1 della stazione Gare Thiers, la banda del municipio intona l’inno di Mameli. Cosa spinge i componenti di una banda musicale francese a suonare le note dell’inno italiano? Avranno abbandonato il millenario spirito patriottico o avranno reputato la marsigliese di poco conto, se paragonata all’opera musicale di Mameli? Nessuna delle suddette ipotesi è corretta!

In quella data, l’amministrazione di Nizza stava commemorando un evento storico: “il primo episodio della resistenza armata italiana”. Qualche concittadino campobellese, meravigliato, potrebbe chiedere: è mai possibile che il primo episodio di resistenza armata italiana si sia verificato in Francia? Sì, e, credo, rimarrebbe ancora più meravigliato se sapesse che a porlo in essere sia stato un campobellese!

Infatti l’8 settembre 1943, proprio tre ore dopo la notizia dell’armistizio, il nostro compaesano Salvatore Bono, sottotenente dell’esercito, in servizio presso lo snodo ferroviario di Nizza, assieme ai suoi uomini, affrontava una sessantina di tedeschi provenienti dal dipartimento del Var. Durante la battaglia il Bono perdeva il braccio destro, l’occhio sinistro e parte della mascella e, in fin di vita, veniva trasportato all’ospedale Saint-Roch. L’ardimentoso gesto eroico del nostro compaesano fu apprezzato da un alto ufficiale tedesco che, essendo andato a far visitare ai feriti ed avendo osservato il nostro concittadino, esclamò: “quest’ufficiale ha salvato l’onore dell’esercito italiano”. In verità l’alto valore eroico dimostrato venne apprezzato anche dalla Repubblica italiana che nel 1947, lo insignì della Medaglia d’Oro al Valor Militare e lo assunse al ministero degli Esteri, sede consolare di Nizza.

Così l’8 settembre, su richiesta del Ministero degli Esteri italiano, con una targa in memoria del nostro compaesano, voluta dall’Anpi Costa Azzurra e dallo scrittore Enzo Barnabà, la città francese ricordava il primo episodio della resistenza armata italiana alle forze nazifasciste.

Tutte la autorità civili erano presenti? Naturalmente no! Mancava la “stupefacente” amministrazione Castiglione! E questa assenza non è passata di certo inosservata ai promotori e gli organizzatori della cerimonia. Lo scrittore Enzo Barnabà ha inoltrato una lettera aperta al sindaco ed al giornalista Firreri, dal titolo: “Sicilia irredimibile?”, che, dopo aver chiesto l’autorizzazione all’estensore, riporto in questo articolo:

Ventimiglia, 4 dicembre 2023

Gentili signori,

Com’è a voi noto, l’8 settembre 1943, alla stazione di Nizza (Francia), il sottotenente campobellese Salvatore Bono affrontò con grande coraggio soverchianti forze tedesche ricevendo gravi ferite che gli valsero la medaglia d’oro al valor militare. C’è di più. L’atto di Bono ha uno straordinario valore simbolico in quanto, cronologicamente, è il primo episodio della Resistenza armata italiana. Un gesto, dunque, di cui la Sicilia, e in particolare la sua città, devono andare fiere. Al fine di ricordare l’evento, il Ministero degli Esteri, come sapete, ha chiesto al Sindaco di Nizza di porre una targa nel luogo in cui si sono svolti i fatti. Questo recente articolo di Donatella Alfonso pubblicato sull’organo nazionale dell’ANPI fa la cronaca della cerimonia: Nizza onora Salvatore Bono: il primo resistente. Militare e siciliano – Patria Indipendente. Purtroppo i promotori e gli organizzatori della cerimonia hanno dovuto constatare la vostra assenza, sia fisica che morale. Il Sindaco di Campobello, invitato alla cerimonia, non è vi si è recato, né ha pensato bene di inviare un telegramma di adesione al suo collega nizzardo. Il redattore del Giornale di Sicilia – contrariamente a molti suoi colleghi: Targa in memoria della Medaglia d’Oro Salvatore Bono – Dell’Aria (dellaria.org) – non ha dato, a quanto risulta, alcuna informazione ai propri lettori. Constatando questi comportamenti, mi è stato fatto di pensare con dolore alla Sicilia irredimibile di Leonardo Sciascia. Un dolore forte poiché sono siciliano.

Distinti saluti.”

Volendo ancora una volta sottolineare la più totale mancanza di stima, a livello amministrativo, nei confronti del sindaco e, a livello professionale, nel giornalista, come rappresentante dei cittadini, chiedo scusa, a nome della città di Campobello, per non essere stati presenti ad una commemorazione, neppure con un telegramma, che non solo ha dato lustro ad un nostro valoroso ed eroico concittadino ma ha voluto rimarcare l’alto valore storico dell’evento, che ha dato il via, cronologicamente, alla resistenza italiana.

CARI CONCITTADINI, è assolutamente superfluo sottolineare l’alto valore della cerimonia, svoltasi a Nizza! Il nostro concittadino Bono, mettendo a repentaglio la propria esistenza, ha fatto la storia e dobbiamo esserne fieri ed orgogliosi, grazie a lui Campobello non è conosciuto a Nizza per codardia o per mafia ma per valore e atti eroici, all’amministrazione lasciamo invece la gloria dei balletti e degli spettacoli!

CAMPOBELLO DI MAZARA 08/12/2023

TOMMASO DI MARIA

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